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Ue: economia sempre piu' condizionata da choc a ripetizione - FOCUS

Domani le nuove previsioni della Commissione europea (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 14 mag - Domani la Commissione europea pubblichera' le nuove stime economiche e non sono attesi grandi sconvolgimenti rispetto alle precedenti di febbraio e a quelle di consenso. Nel frattempo sono arrivate le stime di Bce, Fondo monetario e Ocse sulla crescita del pil quest'anno e l'anno prossimo: per lo piu' appaiono simili a quelle comunitarie di tre mesi fa. Per l'area euro le cifre si collocavano tra 0,6% (e' la proiezione Bce, la piu' pessimistica) e lo 0,8% del Fmi (la stessa di febbraio della Commissione). La stima piu' recente e' dell'Ocse (inizio maggio), 0,7%. Per il 2025 viene accreditata pressocche' unanimemente una crescita del pil dell'1,5%. Per l'Italia a febbraio Bruxelles prevedeva quest'anno +0,8% l'anno prossimo +1,5%; il Fmi ad aprile indicava +0,7% in entrambi gli anni; il 2 maggio l'Ocse 0,7% e 1,5%. Il governo (Def di un mese fa) prevede a legislazione vigente +1% e +1,2%.

I ministri finanziari hanno discusso ieri e oggi anche della situazione dell'economia senza aggiungere granche': il commissario Paolo Gentiloni e' stato preciso nel sintetizzarla in termini qualitativi quanto avaro di dettagli (li conosceremo domani): ci sono alcune buone notizie, come una crescita del pil nell'area euro migliore del previsto nel primo trimestre (+0,3%) dopo un 2023 'molto difficile', poi la continua discesa dell'inflazione e la creazione di oltre due milioni di posti di lavoro l'anno scorso quando l'economia e' cresciuto di uno stentato 0,5%. C'e' un po' di moderatissimo ottimismo per una seconda meta' dell'anno piu' vivace per l'economia.

Sull'altro piatto della bilancio ci sono varie cose: un rilassamento monetario negli Usa piu' graduale (ma si consolida la prospettiva di un primo taglio dei tassi Bce a giugno mentre si scommette su un taglio complessivo entro fine anno dell'1%, il Fmi prevede che la posizione neutrale di politica monetaria sara' raggiunta fra un anno e mezzo a quta 2,5%); tensioni commerciali globali (che colpiranno la Cina con rischi di contromisure) per l'operazione dazi prima e dopo le elezioni americane (con Biden e anche in caso di vittoria di Trump); due guerre 'non lontano da casa' sempre in corso, ricorda Gentiloni, che creano 'maggiori rischi di peggioramento'. Per ora le guerre, in particolare la guerra in Ucraina con il sostegno militare e finanziario a Kiev e l'apertura di una fase di riarmo continentale che durera' a lungo, costituiscono per ora un aggravio enorme per la spesa pubblica, gia' duramente provata da gli anni della pandemia, poi della crisi dei prezzi dell'energia.

The Economist parla di 'triplice choc', un bel rompicapo per un'economia come quella europea che non brilla ormai da qualche decennio per dinamismo. Il primo choc e', appunto, lo choc della crescita bassa prolungata. Il secondo e' l'ondata di importazioni a basso costo dalla Cina in piena fase di sovraproduzione di cui il settore auto (elettrico) e' solo l'aspetto sulle punte delle cronache. Questo e' uno choc che puo' avere conseguenze sociali non irrilevanti e, infatti, l'aspetto commerciale si lega a doppio filo con la rivoluzione produttiva verde nel settore auto che ha subito negli ultimi tempi una evidente frenata anche se parlare di fine del Green Deal sarebbe una sciocchezza. Il terzo choc ha un nome e un cognome: Donald Trump. Trump ha gia' anticipato che non perdera' tempo: lo squilibrio commerciale americano va riparato a suon di dazi e non riguardera' solo la Cina.

Tutto questo avra' un'incidenza sulla crescita continentale.

Antonio Pollio Salimbeni - Aps

(RADIOCOR) 14-05-24 18:27:56 (0733)EURO 5 NNNN

 


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