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Cybersecurity: rapporto Verizon, fattore umano dietro 68% violazioni informatiche -2-

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 02 mag - Secondo il Data Breach Investigations Report 2024, in dettaglio,facendo focus sull'area Emea, le cause principali degli incidenti di cybersicurezza sono gli errori vari, le intrusioni nei sistemi e le tecniche di social engineering, che insieme determinano l'87% delle breach analizzate. I tipi di dati compromessi piu' comunemente sono quelli personali (64%), interni (33%) e le credenziali (20%). Con riferimento all'area Europa, Medio Oriente e Africa (Emea), si contano poi 8.302 casi informatici di cui 6.005 (oltre il 72%) sono breach, violazioni, andate a buon fine. In tutta la zona, le cause principali degli incidenti di cybersicurezza sono gli errori vari, le intrusioni nei sistemi e le tecniche di social engineering, che insieme determinano l'87% delle breach analizzate. I tipi di dati compromessi piu' comunemente sono quelli personali (64%), interni (33%) e le credenziali (20%). "L'aumento delle autodenunce e' promettente e indica un cambiamento culturale importante: denota una maggiore e piu' diffusa consapevolezza nella sicurezza informatica tra i dipendenti", ha dichiarato Sanjiv Gossain, Vicepresidente Emea di Verizon Business.

Le vulnerabilita' zero-day di un software (non note ai suoi sviluppatori o da essi conosciuta ma non gestite) rimangono pero' secondo il report una minaccia persistente per le imprese a livello globale, come punto di accesso iniziale e' aumentato rispetto allo scorso anno, figurando come il 14% del totale delle violazioni. "Una minaccia dovuta in gran parte all'interconnessione delle catene di fornitura - ha osservato Alistair Neil, Emea Senior Director of Security di Verizon Business - L'anno scorso, il 15% delle violazioni ha coinvolto un partner, compresi i data custodian, le vulnerabilita' del software di terze parti e altri problemi diretti o indiretti nella catena di fornitura". Vi e' pero' anche una buona notizia: l'ascesa dell'intelligenza artificiale (AI) e' risultata meno preoccupante rispetto alle sfide nella gestione delle vulnerabilita' su larga scala.

"L'incapacita' da parte delle aziende di applicare patch alle vulnerabilita' di base fa si' che i cyber criminali non abbiano bisogno di far progredire rapidamente il loro approccio sull'AI e concentrino l'uso di quest'ultima sull'accelerazione del social engineering' - ha commentato Chris Novak, Sr. Director of Cybersecurity Consulting di Verizon Business. Inoltre circa il 32% di tutte le violazioni ha coinvolto una tecnica di estorsione, compreso il ransomware. Negli ultimi due anni, circa un quarto (tra il 24% e il 25%) degli incidenti mossi da una motivazione finanziaria ha coinvolto una modalita' di pretexting. Negli ultimi 10 anni, l'uso di credenziali rubate e' comparso in quasi un terzo (31%) di tutte le breach.

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(RADIOCOR) 05-05-24 13:05:16 (0277) 5 NNNN

 


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